nasce l'Associazione Sportiva TARANTO
7 luglio 1927
Dopo il deludente torneo del 1926-1927, si comincia a parlare di fusione tra la Pro Italia e l’Audace. La fusione era diventata necessaria per diverse ragioni:
il Direttorio (la FIGC di allora) aveva consigliato l’unificazione dei club cittadini perchè vi era l’intenzione di creare dei Campionati ad un livello più competitivo e con meno fasi regionali ed interregionali, quindi fasi finali tra Lega Nord e Lega Sud, in modo da concentrare il tutto in una Prima, Seconda, Terza e così via, Divisione Nazionale con promozioni e retrocessioni. I giocatori premono per avere delle retribuzioni per le loro prestazioni, ma la situazione economica non è delle migliori quindi la fusione potrebbe essere conveniente. Ci sono pressioni da parte degli irriducibili “proitaliani” e “audaciani” perchè non vogliono la sparizione delle loro società ed inoltre gli stessi dirigenti sono in lotta per la migliore “poltrona” possibile, nella nuova costituenda società.
Dopo varie traversie, il 7 Luglio 1927, dalla fusione della Pro Italia e dell’Audace, nasce l’ ASSOCIAZIONE SPORTIVA TARANTO. In seguito, nella stagione 1928-1929 ritroveremo la Pro Italia in III Divisione ( e poi saltuariamente nelle serie minori).
L’11 febbraio 1938, la squadra del “FASCIO GIOVANILE FEDERALE”, assumerà la denominazione di “Unione Sportiva Pro Italia” e nei tornei di serie C 1938-1939 e 1939-1940 affronterà in 4 occasioni lo stesso Taranto (i biancoverdi resteranno imbattuti nella 4 gare conquistando 2 vittorie e 2 pareggi).
L’Audace ricomparirà, invece, nel 1944 e disputerà i 2 Campionati Pugliesi post-bellici.
Nel Campionato 1945, l’Audace riporterà le tre vittorie più nette del torneo, battendo il Barletta per 6-0, poi il Grottaglie in trasferta per 9-1, infine la Pro Italia per 7-1.
nella foto datata settembre 1927, la prima formazione quasi al completo dell’ Associazione Sportiva Taranto.
in alto in piedi da sinistra: Friuli II, Friuli I, Plemich (ceduto ad ottobre al Lecce), Di Donna, Rossi, il portiere Pieri seminascosto, Caputo, Palmisano, Scotti in borghese (mai utilizzato nel torneo 27/28), l’allenatore Koszegi;
in ginocchio sempre da sinistra: Mottola, Mongelli, Arzeni, De Lorenzo;
sdraiato: Marino